Green Peace al Carnevale di Viareggio 2019
Dal lontano 1873 il Carnevale di Viareggio rappresenta una tradizione conosciuta dappertutto nel mondo. Quasi un secolo e mezzo di sfilate, sulla passeggiata a mare viareggina, di decine e decine di carri allegorici, spesso dissacranti e perfetti nel tramutare in cartapesta gli argomenti topici del momento, tra i più discussi non solo in Italia, ma in tutto il Pianeta.
Non fa eccezione l'edizione 2019, che a giudicare da alcuni carri ha preso a cuore anche i temi ambientali da mesi al centro del dibattito pubblico. In maniera spietata, netta, i carri del Carnevale di Viareggio hanno a loro modo portato un nuovo grido di denuncia relativamente ad alcune piaghe che stanno facendo ammalare la nostra amata Terra.
Il carro intitolato "Alta Marea", realizzato da Roberto Vannucci e ispirato al tema della dispersione della plastica in mare: una gigantesca balena intenta a masticare sacchi di rifiuti mentre sul dorso è ricoperta di ciminiere industriali e chiazze di petrolio.
Tutti ormai sanno che nella nostra epoca, ogni
anno ben otto milioni di tonnellate di plastica vengono sversate negli oceani,
con i rischi che ben sappiamo: isole di plastica grandi come interi continenti
- nel Pacifico nord-orientale la più grande, che ricopre una superficie di 8
milioni di km quadrati - rischi per i pesci che finiscono soffocati dai detriti
o che peggio ancora li ingurgitano, scambiandoli per plancton, immettendoli
così nel mercato ittico e, conseguentemente, nella catena alimentare.
Che dire inoltre di "L'ultima Biancaneve", opera di Jacopo Allegrucci, il più giovane tra i carristi in concorso al Carnevale di Viareggio? Aspetto spettrale, quasi mortifera, la celebre protagonista della fiaba dei fratelli Grimm e del film Disney viene raffigurata da Allegrucci con il volto coperto da una maschera antigas e un lungo mantello fatto dai sacchi neri per i rifiuti. In mano una mela, però marcia.
Il tema è la sicurezza del cibo, la cui qualità è continuamente minata dalla contaminazione dei terreni agricoli e dai batteri, parassiti, sostanze chimiche, tossine e virus.
Come spiega l'allarme lanciato recentemente dalla FAO ad Addis Abeba, in Etiopia, nella prima Conferenza internazionale sulla sicurezza igienico-sanitaria degli alimenti: oltre 600 milioni di persone al mondo si ammalano ogni anno per l'ingerimento di cibi contaminati, con i decessi che arrivano a toccare quota 420 mila unità.
Il Carnevale di Viareggio dunque si accoda alla lista di chi lancia allarmi continui legati alla salute del nostro Pianeta. Lo fa nel suo stile, e sicuramente anche con simpatia. Ma non ingannino colori, folklore e il clima di festa che un carnevale traspira. È un messaggio forte, l'ennesimo, lanciato ai potenti della Terra, affinché agiscano finalmente per risolvere due delle piaghe ambientali più gravi che affliggono il nostro mondo.
Martina Napolitano I O, Sossio Vergara I O e Aniello Vittorioso I P ( La Redazione)