Julia "Butterfly" Hill LA RAGAZZA SULL'ALBERO

27.01.2020

Redazione: Pasquale Bellarosa e Aniello Vittorioso II P

Il diario di una vittoria, di un'impresa che i più giovani devono conoscere e che ci trasmette ancora, dopo vent'anni, la forza dei piccoli gesti per salvare il Pianeta e noi stessi. 

Nel dicembre 1997, a 23 anni, Julia "Butterfly" Hill si è arrampicata in cima a una sequoia, battezzata Luna, per protestare contro l'abbattimento di una foresta di alberi millenari nel nord della California da parte della Pacific Lumber, una società nel settore della raccolta del legname. Ne è discesa solo 2 anni dopo, avendo raggiunto con la Pacific Lumber un accordo di grande valenza simbolica, per la conservazione di Luna e degli alberi circostanti. Durante tutto questo periodo ha vissuto su una piccola e traballante piattaforma a circa sessanta metri di altezza, in balia delle tempeste, degli elicotteri della Pacific Lumber e dei suoi agenti di sicurezza che impedivano il passaggio dei rifornimenti. Questo libro è la storia della sua avventura.

Giovane californiana senza apparenti meriti, Julia divenne in breve tempo un'icona del movimento ambientalista per la salvaguardia delle foreste e degli alberi. Andando indietro a quegli anni, il suo è un caso unico: la sua voce si è scagliata potentissima contro il sistema di sfruttamento ambientale della Pacific Lumber, azienda locale di abbattimento di alberi e lavorazione del legno, colpevole di aver commesso numerose infrazioni ai danni dell'ecosistema di estese zone boschive. Julia è riuscita a mettere in subbuglio il sistema attraverso un "semplice" atto di resistenza pacifica, ovvero, rimanendo per 738 giorni su una sequoia millenaria, dal dicembre 1997 a quello del 1999.

Stafford è una piccola città del nord-California situata ai piedi di una collina, non particolarmente degna di nota se non per il fatto che in quegli anni stava subendo un disboscamento di massa, al punto da creare una situazione molto pericolosa per chi viveva in quei luoghi: tagliando tronchi degli alberi, le cui radici permettevano all'ecosistema di rimanere stabile, le frequenti piogge tipiche della zona crearono delle frane di fango che investirono e di conseguenza distrussero un gran numero di case, risparmiando le vite al suo interno solo per miracolo. Il responsabile del disboscamento era, neanche a dirlo, la Pacific Lumber. Coscienti di questi fenomeni, rimasti impuniti a causa di sottili giochi di potere, si organizzarono diversi gruppi di resistenza pacifica tra cui Earth First! con delle occupazioni sugli alberi, il cosiddetto tree sitting, per impedirne l'abbattimento. Gli alberi diventano "casa" degli attivisti per un periodo di tempo sufficiente a ritardare le operazioni e a creare scompiglio. La verità è che difficilmente le occupazioni, nonostante la durata, andavano a buon fine. Lo strapotere delle aziende come la Pacific Lumber era tale da averla vinta sempre, e, una volta ricacciati gli occupanti, tutto poteva proseguire come deciso.

Ciò che rende la testimonianza di Julia Hill, che per l'occasione adotta il nome di battaglia "Butterfly", è che la sua è una storia non solo di un'occupazione che non ha pari fino a quel momento, ma il bello è che si conclude positivamente.

Nelle sue memorie, raccolte nel libro pubblicato in Italia come La ragazza sull'albero (Corbaccio, 2000), racconta di come a 21 anni sia stata vittima di un grave incidente automobilistico e poi, rimasta paralizzata, abbia dovuto sottoporsi alla riabilitazione per almeno due anni. Figlia di un predicatore e essa stessa dotata di una forte spiritualità, nonché di uno sconfinato amore per la natura, ha poi deciso di intraprendere un'azione in grado di dare un senso alla propria vita, votandola alla difesa di una causa. Venendo a contatto con la realtà di Earth First!, percepisce il profondo richiamo che ha su di sé la causa ambientale e agisce come già qualcuno prima di lei: dà in vendita tutti i suoi averi e parte alla volta della foresta minacciata di Stafford, dove si trova la sequoia secolare chiamata Luna. Affronta tempeste e vento polare, uno degli inverni più freddi mai conosciuti, il compagno la abbandona e rimane da sola ad affrontare le provocazioni della Guardia Forestale e della polizia per farla scendere. Subisce l'attacco ravvicinato di elicotteri, notti insonni e razionamento del cibo. Dopo i primi tre mesi, anche i poliziotti abbandonano la posizione, ma il percorso che condurrà alla stipula di un accordo per salvare Luna e tutto l'ecosistema circostante è lunghissimo e al limite del martirio. Si concluderà solo dopo aver trascorso due inverni e minacce da ogni fronte, non solo umane ma anche dalla natura stessa. Un'impresa che a pensarci ha dell'incredibile. Julia prese poi le distanze dal resto del gruppo, finendo per diventare da sola rappresentante della battaglia in cui si era buttata. Diventata un'icona agli occhi dei media e comunicando con l'esterno attraverso cercapersone e cellulare, prende parte a programmi radiofonici e si scontra direttamente con chi rappresenta il potere nemico: il direttore generale della Pacific Lumber. Mostrandosi per quello che è, una ragazza qualsiasi, e stravolgendo il luogo comune dell'ambientalista estremista, dimostra al suo paese un esempio meraviglioso di disubbidienza civile e pacifica.

 Un caso davvero senza precedenti. L'avventura di Julie è degna di essere letta e apprezzata non solo per la curiosità intrinseca di conoscere la sua vita quotidiana senza poter mettere piede a terra (come fa ad andare in bagno? dove dorme? com'è sopravvissuta alle intemperie?) ma anche per il valore umano nascosto tra le righe del suo racconto. Ne emerge un personaggio al limite del fanatismo e della totale incoscienza, che affida sé stessa alla natura tramite preghiere, ma nel complesso una storia di coraggio e di devozione come mai saremmo capaci di sperimentare, ora.


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